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L'importanza degli specchi, usati in ambito magico e divinatorio, si rileva soprattutto per la loro funzione di facilitare il raggiungimento di uno stato di coscienza diverso da quello nel quale si trova ordinariamente l'uomo comune. In questi casi la superficie riflettente rappresenta solo una parte di un processo di elevazione e trasmutazione spirituale, implicante metodi psico-mentali. A quanto si dice questo processo è stato adoperato dai maghi di tutte le epoche: divinazione a mezzo d'acqua (idromanzia), con vasi pieni di olio (lecanomanzia, il sistema con cui Ulisse interrogò Tiresia), con specchi (catoptromanzia) o con sfere di vetro (cristallomanzia). Quando una persona sensitiva guarda nel cristallo, attraverso la concentrazione, vi scorge immagini, numeri, simboli o parole. Si tratta di autoipnosi? Una ipotesi è che la superficie lucente agisca sui nervi ottici in modo da produrre una specie di semi-sonnolenza della coscienza normale e far prevalere la personalità sub-cosciente. Questo libro raccoglie gli scritti di parapsicologi, esoteristi ed esponenti del mondo scientifico riguardanti questa antica tecnica e istruzioni pratiche.